Ecco la fiera con la coda aguzza,
che passa i monti e rompe i muri e l’armi!
Ecco colei che tutto il mondo appuzza!
… La faccia sua era faccia d’uomo giusto,
tanto benigna avea di fuor la pelle,
e d’un serpente tutto l’alto fusto;
… Nel vano tutta sua coda guizzava,
torcendo in su la venenosa forca
ch’a guisa si scorpion la punta armava.
[Inf. XVII, 1-3, 10-12, 25-27]
La discesa di Dante e Virgilio nelle malebolge avviene con l’aiuto di Gerione, creatura infernale alata dal volto benigno ma col corpo di serpente e la coda guizzante che termina con aculei velenosi da scorpione, pronti a colpire a tradimento. La discesa è nel vuoto, nel buio tra rupi scoscese. Abbracciati in groppa alla fiera Dante e Virgilio diventano una cosa sola.